Chi non desidera un po’ di refrigerio nelle lunghe e calde giornate d’estate? La soluzione più gettonata è sicuramente un tuffo in piscina.
Questi ambienti balneari artificiali, tuttavia, se non sono ben progettati possono comportare qualche rischio. Ecco perché la commissione Sicurezza dell’Ente italiano di normazione si è fatta carico di elaborare la norma UNI 11718, pubblicata lo scorso 21 giugno e intitolata ‘Coperture per piscine: strutture rigide, semirigide e morbide per il settore pubblico e privato – Requisiti e metodi di prova’.
La norma classifica le coperture, che siano galleggianti o telescopiche, ne definisce i requisiti prestazionali e i relativi metodi di prova. In particolare sono tre le caratteristiche in base alle quali la norma distingue le coperture:
- la sicurezza;
- il risparmio energetico;
- il livello di protezione offerto alla piscina nei periodi in cui non viene utilizzata.
Il documento, invece, non si applica alle tensostrutture, alle coperture pressostatiche, alle strutture estensibili, alle palline galleggianti, alle coperture liquide per piscine e ai fondi mobili. La norma illustra i metodi di prova ai quali sottoporre le coperture per definire il livello delle caratteristiche e definisce gli aspetti fondamentali ed imprescindibili che le coperture devono soddisfare per poter essere immesse sul mercato.
È possibile acquistarla direttamente dal sito UNI: www.uni.com